Favoriti Tour de France 2019, sfida a sei nell’ultima settimana: Thibaut Pinot il più temuto, Julian Alaphilippe l’uomo da staccare, gli Ineos dovranno decidersi, ma occhio a Kruijswijk e Buchmann (e Mikel Landa?)
Sono ridotti a sei i pretendenti del Tour de France 2019. Al termine di due settimane aperte come non succedeva da anni, pur con un dominatore assoluto nella inattesa persona di Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep), la Grande Boucle arriva alle sue decisive frazioni con un novero insolitamente alto di possibili candidati al successo, o quantomeno al podio finale. Una situazione decisamente inconsueta da anni a questa parte, sostanzialmente da quando è iniziata l’era Sky, che nel suo passaggio a Ineos sembra aver perso questa sua dominanza avendo perso anche il suo uomo simbolo per infortunio. La formazione britannica ha ancora due più che credibili candidati, che tuttavia attualmente non possono dirsi favoriti.
Favoriti Tour de France 2019
Ma chi può dirsi veramente il favorito ormai di questo Tour de France 2019? La risposta difficilmente è unica, ma le prestazioni mostrate in salita in questo fine settimana appena trascorso, permettono di puntare il dito verso Thibaut Pinot. Il capitano della Groupama – FDJ ha ancora un ritardo abbastanza importante dalla Maglia Gialla, ma ormai ha ridotto tutto sommato a pochi secondi il gap dagli altri rivali. Supportato da una squadra che si sta rivelando all’altezza, specialmente con Davig Gaudu, ma anche grazie a Sebastien Reichenbache e Rudy Molard, l’ultimo vincitore de Il Lombardia appare in grado di fare nuovamente la differenza in salita, per far saltare definitivamente il suo connazionale, staccare quel che basta i rivali (la seconda posizione è ad appena 15 secondi ormai) e far nuovamente suonare la marsigliese sugli Champs-Élysées.
I rivali ovviamente non mancano, come la strada ha ampiamente dimostrato. Ovviamente, il primo ostacolo è recuperare i quasi due minuti di ritardo da Julian Alaphilippe. L’eclettico guascone di Saint-Amand-Montrond sta continuando a sorprendere e anche nel giorno in cui ha subito la sua peggiore, sinora unica, débacle in realtà ha retto molto bene gli avversari, supportato da una squadra che ha fatto più di quanto ci si potesse aspettare (seppur on la preoccupante assenza di Enric Mas), dando l’impressione che con una gestione più oculata dello sforzo avrebbe potuto anche limitare ulteriormente i danni. Se gestirà meglio il suo carattere impulsivo nelle prossime tappe di montagna, cercando di amministrare il tesoretto che ha saputo creare, potrebbe essere avversario molto ostico e la Maglia Gialla molto difficile da togliergli. Da valutare anche se la scelta sarà difendere a tutti i costi il primato, a costo di scoppiare completamente, oppure ad un certo punto anche decidere di proteggere un eventuale podio o comunque un risultato di tutto rispetto in classifica.
La squadra che può comunque ancora fare la differenza è attualmente la Ineos. Pur senza la potenza di fuoco che l’ha contraddistinta negli anni passati, la corazzata britannica ha ancora due corridori in lizza, con il campione uscente Geraint Thomas e l’astro nascente Egan Bernal entrambi potenziali vincitori. I gregari sembrano meno appariscenti rispetto alle precedenti edizioni, pur con un Wout Poels che sembra in ripresa, ma quest’anno sono in una situazione diversa e conteranno prima di tutto le loro di gambe. A giorni alterni hanno concluso l’uno davanti all’altro, rendendo difficile stabilire, anche internamente, una gerarchia definita. Il colombiano appare al momento più pimpante in salita e le numerose salite oltre quota duemila sembrerebbero far pendere dalla sua parte l’ago della bilancia, ma l’esperienza e la comprovata tenuta sulle tre settimane del gallese potrebbe ancora dare i suoi frutti. Senza contare che in una edizione che potrebbe risolversi con distacchi ridotti, partire con 27 secondi in meno è un bel vantaggio. Tatticamente, sono loro ad essere nella posizione migliore, ma quello che è un vantaggio può tramutarsi anche in una arma a doppio taglio se non la sapranno sfruttare al meglio (leggasi Bernal che non collabora con Pinot, finendo per farsi staccare rabbiosamente, mentre dietro Thomas spiega di non poter tirare una volta con Alaphilippe perché ha Bernal davanti).
Apparso sempre molto solido sinora, con giusto alcune piccole sofferenze che non ne minano la credibilità, Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) è attualmente il meno considerato tra coloro che si trovano in vetta. Una situazione piuttosto ingrata se si considera che lo scorso anno chiuse in quinta posizione, correndo in maniera generosa al servizio di Primoz Roglic. Dopo il podio sfiorato alla scorsa Vuelta e quel Giro 2016 sciupato in discesa dal Colle dell’Agnello, le sue qualità dovrebbero essere ormai assodate. Corridore solido e regolare, si trova attualmente meritatamente in terza posizione e proverà a fare ancora meglio. Al suo fianco una buona squadra, che con Laurens De Plus e George Bennett ha dimostrato di poter fare la differenza nelle fasi calde. Il 32enne di Nuenen è tutt’altro che una meteora e sarà meglio non sottovalutarlo.
L’altra grande sorpresa sinora questi livelli è sicuramente anche Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), passata in secondo piano solamente per le prestazioni straordinarie di Alaphilippe (senza del quale sarebbe quarto a una trentina di secondi dalla Maglia Gialla). Il tedesco è venuto a Bruxelles con l’ambizione di fare classifica, puntando al suo primo piazzamento nei dieci in un GT, ma attualmente è meritatamente quinto, correndo non solo con attenzione, ma anche con coraggio. Sta facendo molto meglio di quello che ci si aspettava e resta da capire se la terza settimana non potrebbe costringerlo fosse anche solo ad un lieve calo. Per adesso comunque non ci sono segnali in tal senso e perlomeno per il podio sarebbe decisamente ingiusto non tenerlo in considerazione, forse ancor di più proprio per la scarsa considerazione di cui nutre sinora, con la possibilità dunque di avere qualche libertà in più in qualche situazione tattica particolarmente chiusa.
Son dunque questi sei a sembrare attualmente in grado di giocarsi la vittoria finale visto che i distacchi sono racchiusi in appena 2’14”, che si riducono a neanche 40 secondi togliendo l’incognita Alaphilippe dall’equazione. Dopo due settimane, un equilibrio forse mai visto non solo negli ultimi anni, ma in quello che viene definito il ciclismo moderno, a prescindere da quando si voglia farlo cominciare.
Per la gamba mostrata sinora c’è tuttavia ancora un nome che potrebbe avere qualche possibilità, seppur minima, di ribaltare tutto. Il suo nome è Mikel Landa, che anche verso Prat d’Albis ha dimostrato di avere il coraggio e la grinta necessari quantomeno per poterci provare. Il basco ormai è capitano unico della Movistar, visto che Nairo Quintana è capitolato sui Pirenei e un seppur splendido 39enne Alejandro Valverde sembra destinato a fare fatica a quota duemila. La presenza dell’iridato relativamente vicino in classifica (ottavo a cinque minuti), così come la buona forma e lo spirito di sacrificio dimostrati, potrebbe tuttavia essere elemento chiave per far volgere la corsa in favore del suo compagno. L’impresa è ardua, ma se c’è una squadra che può cercare di farcela in questo momento è lo squadrone spagnolo, che con elementi come Andrey Amador e Marc Soler ha altri corridori di ottimo livello da schierare a supporto del basco. Certo, per farlo bisogna anche rinunciare alla classifica a squadre e ai personalismi: saranno tutti pronti a cercare l’impresa remando nella stessa direzione e senza tenere i piedi in più scarpe?
Borsino dei Favoriti Maglia Gialla Tour de France 2019
***** Thibaut Pinot
**** Egan Bernal, Geraint Thomas
*** Julian Alaphilippe, Steven Kruijswijk
** Emanuel Buchmann
* Mikel Landa
Classifica Attuale
1 | JULIAN ALAPHILIPPE | DECEUNINCK – QUICK – STEP | 61H 00′ 22” |
2 | GERAINT THOMAS | TEAM INEOS | + 00H 01′ 35” |
3 | STEVEN KRUIJSWIJK | TEAM JUMBO – VISMA | + 00H 01′ 47” |
4 | THIBAUT PINOT | GROUPAMA – FDJ | + 00H 01′ 50” |
5 | EGAN BERNAL | TEAM INEOS | + 00H 02′ 02” |
6 | EMANUEL BUCHMANN | BORA – HANSGROHE | + 00H 02′ 14” |
7 | MIKEL LANDA MEANA | MOVISTAR TEAM | + 00H 04′ 54” |
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